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Hard Rock Cafe per i bambini: in attesa del Natale

Hard Rock Cafe per i bambini: in attesa del Natale

Autore: Nostra inviata Susanna Schivardi
Data: 17/12/2013 19:55:50

L’Hard Rock Cafè a Roma, in Via Vittorio Veneto, lunghissima tradizione multiculturale e polo per tutti i turisti che arrivano a Roma, ha offerto anche quest’anno un’esperienza unica e avvincente per i bambini e i genitori, nella migliore delle tradizioni prenatalizie che si possono vivere nella capitale.

Domenica 15 dicembre 2013 si è svolta una festa con brunch americano, a scelta anche quello italiano, per i meno audaci, e, dopo la ricca colazione, uno spettacolo tutto dedicato ai piccoli. Tra i tavoli si aggirano folletti e fatine della Compagnia di Badaboom Animazione, simpaticissimi ragazzi che si divertono, loro per primi, a far divertire gli altri. Si avvicinano ai piccoli con allegria, cercando tra le pieghe della timidezza l’ombra di un sorriso. E i bimbi li seguono, dopo aver giocato con cornflakes e muffin al cioccolato, aver inzuppato le dita nella marmellata e bevuto orange juice. Arriva finalmente il momento di Babbo Natale.

Si apre un sipario, nella sala posteriore del locale, tappezzato in legno, candeline, pennacchi brillanti e palline colorate. Esordisce il cosiddetto figlio di Babbo Natale, seguito dal suo aiutante goffo e impenitente, poi da un Winnie The Pooh che ci mette un po’ a prender vita. I bambini, tutti piccolissimi, tengono in mano la letterina per Babbo Natale, che gli organizzatori hanno lasciato da riempire sui tavoli, insieme alla colazione, con piccoli colori a cera. L’animazione inventa gag, battute, senza guizzi d’inventiva ma con quella semplicità che i bambini sanno apprezzare. C’è chi urla, chi ride, chi piange, i genitori intorno sudano, si affaticano per seguire le loro improvvise manifestazioni di energia. E alla fine arriva Babbo Natale, si siede sulla sedia appositamente sistemata per lui, e non parla. In realtà è lì fermo, rimane a disposizione dei bambini che gli si avvicinano.

Alcuni riescono a farsi fare delle belle foto dal fotografo ufficiale della giornata, si sente parlare inglese e tedesco, teste biondissime si scalmanano e fanno tanto nord Europa. Altri non vogliono avvicinarsi, sono intimoriti dalla sua barba troppo vera, troppo bianca. Lui sorride, accoglie quelli che gli vanno incontro. Come premio al coraggio e al solo fatto di avere tra i tre e i cinque anni, vengono distribuiti biscottini in tipico stile americano, a forma di renna, pieni di burro e ricoperti di glassa di zucchero spessa quanto una saponetta. Ogni bambino viene chiamato per nome, mano a mano che si avvicinano e mettono la letterina nel grande sacco di juta che ricorda tanto le favole di parecchi anni fa.

Lentamente si allontanano le famiglie, i bambini stanchi si stropicciano gli occhi e i folletti di Badaboom non smettono di parlare con loro e sorridere per far ricordare che il Natale è ancora una bella festa. Il locale strapieno ha fatto colpo, in una combinazione perfetta tra cibo e divertimento, in un’atmosfera calda e avvolgente, il legno scuro delle pareti e della struttura a colonne, il bancone a mezzaluna che per una volta non ha visto solo turisti americani bere long drinks, i tavoli gremiti di urla sovraeccitate, uova strapazzate, bacon e yogurt ai mirtilli, sui plasma i video rock che non c’entrano niente con l’aria natalizia che l’evento rievoca. Ma si sa, l’Hard Rock Cafè è fuori dai nostri schemi nazional popolari e per una volta anche le contorsioni acrobatiche dei Doors hanno fatto la pace con i gingle bells e le renne di Babbo Natale.

 


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